UN METODO OBIETTIVO E MISURABILE

Certificazione Itaca

Noi che abbiamo integrato il concetto di sostenibilità nelle nostre prospettive e pratiche di pianificazione e progettazione, siamo orgogliosi della qualifica di “Esperto Protocollo ITACA”.

Ma che cos’è il Protocollo ITACA e cosa comporta la sua applicazione?

Il Protocollo ITACA stima il livello di qualità ambientale di un edificio misurandone la prestazione, non solo riferendosi ai consumi e all’efficienza energetica ma anche tenendo presenti fattori più ampi e complessi come l’impatto che la costruzione può avere sull’ambiente e sulla salute dell’uomo in ogni sua fase di vita. Dalla progettazione, fino allo smaltimento degli scarti di demolizione, passando attraverso una vita utile.
La finalità è quella di favorire la realizzazione di edifici sempre più innovativi, ad energia zero e a ridotti consumi di acqua, nonché l’impiego di materiali che nella loro produzione comportino bassi consumi energetici e nello stesso tempo garantiscano un elevato comfort.
È uno strumento tecnico per la valutazione del grado di sostenibilità energetico ambientale delle costruzioni, una guida che con il suo approccio metodologico aiuta la progettazione sostenibile suggerendo una direzione verso la quale orientare le scelte progettuali e costruendo un sistema coordinato di soluzioni virtuose finalizzate al risparmio di risorse naturali e alla qualità abitativa.
È stato approvato il 15 gennaio 2004 dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ed è utilizzato da ACCREDIA come strumento tecnico per il sistema nazionale di ispezione nelle costruzioni e da UNI come strumento tecnico nella Prassi di riferimento della sostenibilità ambientale nelle costruzioni.

Uno dei primi obiettivi con cui fu creato è lo sviluppo di un sistema di valutazione a punteggio per gli edifici, fondamentale per consentire di stabilire obiettivi oggettivi e misurabili nelle iniziative pubbliche di incentivazione della sostenibilità delle costruzioni. È stato in seguito adottato da numerose Regioni e amministrazioni comunali in diverse iniziative volte a promuovere e ad incentivare l’edilizia sostenibile attraverso leggi regionali, regolamenti edilizi, gare d’appalto, piani urbanistici, ecc.

Il Protocollo garantisce l’oggettività della valutazione attraverso l’impiego di indicatori e metodi di verifica conformi alle norme tecniche e leggi nazionali di riferimento.

Con l’approvazione del Regolamento Tecnico RT-33, che da attuazione al Protocollo d’intesa sottoscritto tra ITACA ed ACCREDIA (Ente Italiano di Accreditamento) promosso dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, viene realizzato il sistema nazionale di accreditamento e certificazione, su base volontaria, a sostegno delle politiche nazionali e regionali per lo sviluppo della sostenibilità ambientale delle costruzioni. Tale sistema è garanzia di indipendenza, imparzialità e competenza di chi valuta la conformità della certificazione alle norme di riferimento, ed assicura trasparenza ed affidabilità tecnica. Il Regolamento RT-33 recante “Prescrizioni per l’accreditamento degli Organismi di Ispezione di tipo A, B e C ai sensi della norma UNI CEI EN ISO/IEC 17020 in conformità al Protocollo ITACA” ha disciplinato il sistema di ispezione nelle costruzioni per le fasi di progettazione, realizzazione e esercizio, in conformità al “Protocollo ITACA”.
Con l’attestato di ispezione il committente dimostra la conformità del proprio progetto o dell’edificio al “Protocollo ITACA”.

Per le operazioni di certificazione, gli Organismi accreditati si avvalgono del Registro Nazionale Protocollo ITACA (RNPI), una piattaforma informatica promossa da ACCREDIA, ITACA ed UNI, che consente il monitoraggio dei processi, la verifica della conformità dei progetti e della realizzazione degli edifici e in particolare:
  • l’invio dei dati riguardanti l’attività d’ispezione
  • la verifica e validazione dei rapporti d’ispezione;
  • il rilascio degli attestati finali e la formazione della banca dati nazionale.
Il soggetto gestore del Registro Nazionale è il Comitato Promotore del Protocollo ITACA.
Ogni Regione ha la sua normativa per la valutazione di edifici Residenziali e non Residenziali, elaborata secondo lo schema Sintetico e/o Completo del Protocollo ITACA.
In tutte le regioni italiane si applica il Protocollo ITACA Nazionale in autovalutazione.

La struttura, i criteri e il punteggio finale del protocollo ITACA

Esistono vari protocolli ITACA che differiscono tra loro per le diverse destinazioni d’uso degli edifici: residenziale, per uffici, per centri commerciali e per edifici industriali. Riguardano sia le nuove costruzioni che il recupero di edifici esistenti. In ognuno di questi protocolli sono presenti differenti aree di valutazione:

  • Qualità del sito
  • Consumo di risorse
  • Carichi ambientali
  • Qualità ambientale indoor
  • Qualità del servizio

Ogni area di valutazione ha al suo interno differenti categorie che sono suddivise a loro volta in criteri. Ad ogni singolo criterio è associato un punteggio che concorre alla valutazione finale delle prestazioni ambientali dell’edificio.

Per misurare il livello di sostenibilità di un edificio, bisogna individuare i parametri di valutazione, i relativi indicatori e il loro peso. Per questo motivo a ogni criterio è associata una scheda in cui vengono definiti differenti fattori tra cui, ad esempio:

  • L’esigenza (obiettivo di qualità ambientale che si intende perseguire)
  • L’indicatore di prestazione (parametro utilizzato per valutare il livello di performance dell’edificio rispetto al criterio di valutazione; può essere di tipo quantitativo o qualitativo, l’ultimo viene descritto sotto forma di scenari)
  • Peso del criterio (grado d’importanza assegnato al criterio rispetto all’intero strumento di valutazione)

Alla fine del complesso processo di valutazione e peso dei criteri ad ogni criterio viene dato un valore che va da -1 (che rappresenta una prestazione inferiore allo standard e alla pratica corrente) a +5 (che rappresenta una prestazione considerevolmente avanzata rispetto alla migliore pratica corrente, di livello sperimentale)

Esistono tre livelli di certificazione. La certificazione di livello “base” si rivolge ai professionisti con competenze sul processo di progettazione e consulenza energetico ambientale in ambito, edilizio e relativa gestione dei processi di certificazione. Al livello “avanzato” possono candidarsi i titolari della qualifica di “Ispettore Itaca” oppure di esperto Senior CasaClima. Infine i professionisti con competenze ed esperienze trasversali in entrambi i metodi, potranno ottenere la certificazione di livello “Master”
Per diventare “Esperto Protocollo ITACA” con riferimento al Protocollo ITACA nazionale (PdR UNI 13:2019) è necessario frequentare un corso specifico, approvato dal Comitato Promotore ITACA, che consenta di ottenere, previa verifica finale, il titolo richiesto. Gli Esperti sono poi inseriti in un elenco nazionale.
Al protocollo ITACA sono legate anche forme di finanziamento agevolato (promosse da vari istituti finanziari privati) per tutte quelle imprese che intendono promuovere lo sviluppo sostenibile nel campo dell’edilizia e per quegli utenti che intendono beneficiare dei vantaggi di un edificio costruito secondo i criteri di sostenibilità.

Scopo del Protocollo ITACA

Il Protocollo Itaca ha diversi impieghi e finalità in relazione al suo differente uso e può essere

  • uno strumento a supporto della progettazione per i professionisti;
  • uno strumento di controllo e indirizzo per la pubblica amministrazione;
  • un supporto alla scelta per il consumatore;
  • un mezzo di valorizzazione di un investimento per gli operatori finanziari.